Dove vanno a finire le parole e i gesti che non ci possiamo concedere di dire e agire, i modi di essere che non possiamo vivere, i desideri che non possiamo esaudire?
Per la psicanalisi vanno a finire in quella zona d'ombra chiamata INCONSCIO, un luogo senza spazio e senza tempo dal quale, quando la nostra coscienza allenta la vigilanza, appaiono quegli antichi desideri e quelle antiche angosce rimosse. Attraverso sogni, lapsus e attraverso la creatività.
Il Festival dell'inconscio, in questa sua Prima Edizione, dedica la giornata del 15 settembre a questo tema su cui la psicologia riflette da più di un secolo, da quando Freud, padre della Psicanalisi, formulò questa nozione.
Un programma articolato in seminari e occasioni di ascolto e dibattito insieme al Presidente della Società Psicoanalitica Italiana, laboratori artistici ed emozionali con gli studenti delle nostre Scuole e musica, con un concerto per piano solo, a conclusione della giornata.
"L’interpretazione del sogno è la via regia che porta alla conoscenza dell’inconscio nella vita psichica."
Sigmund Freud, 1900