Il Ponte "Ciolo" fu realizzato durante gli anni '60 per unire le due sponde del canale del Ciolo, una profonda gola creata dall’azione erosiva dell’acqua nel suo percorso verso il mare. Il nome "Ciolo" proviene dal dialetto salentino "Giole" o "Ciole", termine che veniva utilizzato per indicare le gazze ladre che durante l'anno nidificavano nelle insenature rocciose del canale. Il ponte sospeso, alto circa 30 metri, lungo 60, largo 10, ad unica campata e in cemento, fu realizzato su progetto dell'ingegnere Antonio La Tegola, nato nel 1931 a Carmiano, in provincia di Lecce, progettista di numerosi ponti nel mondo. Per il Ponte "Ciolo", La Tegola adottò la tecnica dell’ingegnere svizzero Robert Maillart, che prevede la costruzione di una volta sottile e di un impalcato irrigidente. Per tali ragioni, nelle piante planimetriche e negli studi preliminari, il ponte viene definito "Maillart". Il ponte costituisce oggi uno dei luoghi di maggiore bellezza e attrattività turistica della città di Gagliano: ha dato modo di godere di una vista panoramica del costone che si staglia sul mare ed è divenuto luogo di tuffi amatoriali, oltre che set cinematografico di molti film.