Situato nel centro di Gagliano del Capo, Palazzo Ciardo fu abitato nel XVI secolo dalla dinastia degli Scanderberg, nota famiglia di origini albanesi. Nel 2004, infatti, durante le opere di scavo nel giardino del palazzo, vennero alla luce alcuni frammenti ceramici raffiguranti lo stemma della casata. L'edificio oggi visibile fu dunque riedificato nel 1900 sui ruderi del vecchio castello baronale, del quale è rimasto solo un torrione con una grande cisterna alla base. Il fossato del castello oggi è uno spiazzo dedicato alle manifestazioni della parrocchia. Il palazzo, a due piani, presenta numerose stanze: al piano terra, una stanza di forma semi-ovale con stuccature dorate era adibita nella prima metà del XX secolo a farmacia. Due stanze del piano superiore e una del piano inferiore sono pavimentate a mosaico e recano la data 1900. Sono presenti inoltre le stalle, con pile per la raccolta di derrate alimentari, ed un torchio in legno del tipo “alla genovese” per la spremitura delle olive. Sul lastricato solare sono presenti mattonelle in maiolica provenienti dallo smantellamento del piano di calpestio dell'adiacente Chiesa parrocchiale.
Il palazzo fu casa natale di Vincenzo Ciardo, noto pittore italiano del Novecento, nato a Gagliano del Capo il 25 ottobre 1894 da Bruno Ciardo e da Giulia Resci. Fu influenzato dapprima dal Verismo tradizionale e poi prese parte al gruppo Flegreo. Si formò all’Accademia di Belle Arti di Urbino insieme a Luigi Scorrano, allievo di Domenico Morelli. Dopo la Prima Guerra Mondiale, si stabilì a Napoli, dove nel 1940 fu chiamato per chiara fama alla Cattedra di Paesaggio all’Accademia di Belle Arti, dove insegnò fino al 1966. Morì in questa casa il 26 settembre 1970.
Le sue opere, chiaramente ispirate al paesaggio salentino, figurano in numerose Gallerie e Raccolte Pubbliche Nazionali e Internazionali, oltreché in Collezioni private.
Alcune delle sue opere sono conservate nella Casa comunale e nel Convento di San Francesco da Paola.
